Da un anno e cinque mesi il gruppo dellUniversità di Napoli Federico II coordinato dal prof. Domenico Fulgione si occupa di gestire lemergenza cinghiale nel Parco. Sono molte le iniziative messe in campo e sebbene in anticipo rispetto a quando ci aspettavamo fanno sapere i ricercatori - già raccogliamo segnali molto incoraggianti. Si tratta di segnali concreti come la riduzione delle richieste di indennizzo che il parco liquida con centinaia di migliaia di euro ogni anno. Si sono più che dimezzate con uno sgravio economico per il Parco e un sicuro sollievo per gli agricoltori danneggiati. Al momento sono operanti 64 selecontrollori incaricati di abbattere cinghiali nel parco. Ma il risultato derivante dalla riduzione degli indennizzi non viene solo dalle attività di abbattimento, ma da tutte le iniziative messe in atto dal gruppo di Fulgione. La sensibilizzazione, laiuto alle popolazioni locali la fiducia da parte della gente. Deriva dalla messa in opera dei sistemi di dissuasione, da uninsieme di iniziative che colpiscono il problema cinghiale alla base. Gli abbattimenti sono ancora pochi afferma il dott. Fulgione - dovremmo arrivare a circa 4000 capi abbattuti ogni anno per ritenerci sicuri del controllo della popolazione. Per questo obiettivo è necessario la collaborazione di tutti, della gente comune, degli amministratori locali, del Corpo Forestale dello Stato, perchè solo condividendo uno stesso obiettivo è possibile ridurre drasticamente lemergenza.